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Beh... la premessa è... i ladri nn possono rubare l'amore... ma spesso l'amore rende ladri... Cercate di vivere la vita e goderne della sua felicità... e poi... se vi stuzzica la curiosità... seguitemi!!!

27 gennaio 2014

Le stelle e la cometa









«Nessuno guarda più in alto, nessuno si occupa più di noi», diceva una stella.

«Una volta facevamo sognare gli innamorati e i poeti...», disse un'altra.

«E gli uomini erano nostri amici» , aggiungeva malinconica un'altra.

«Guardavano le stelle per orientarsi nei loro viaggi sulla terra e per mare».

«Tutta colpa delle luci artificiali », disse una stella cadente. 



Una cometa che passava di là tese l'orecchio e scosse la bella chioma luminosa che lasciò cadere schegge di luce.

Rallentò la corsa: la conversazione sembrava interessante.

«Secondo me», disse con l'aria di chi è bene informata, «il problema non è soltanto delle luci artificiali».

«Ce n'è un altro e più grave».




Fece una pausa per dare importanza a ciò che diceva e suscitare maggiore curiosità.

Infatti, tutte le stelle esclamarono subito a una voce: «Quale problema?».

E l'eco siderale moltiplicò l'esclamazione da un capo all'altro della galassia: «Quale problema... blema... blema... ema... ema...». 



«Io viaggio molto», riprese la cometa, «Così, andando in giro per l'universo e con una coda così lunga, non è difficile sfiorare pianeti e altri corpi celesti».

«Qualche volta mi avvicino anche alla terra e la posso osservare da vicino».

Di nuovo la cometa fece una pausa per rendersi interessante, come fanno certi politici e tutti quelli che vogliono far colpo sull'uditorio. 




«Ebbene, cos'hai visto di particolare?» domandò una stella nana alquanto seccata.

«Sì, cos'hai visto?», dissero tutte in coro.

E l'eco ripeteva: «Cos'hai visto?... visto... isto...isto...»



«Ho visto una coltre fumogena che avvolge la terra».

«È lo smog».

«E questo, con le luci artificiali, impedisce agli uomini di guardare in alto».

Ci fu un silenzio generale.

Tutte le stelle erano perplesse: non conoscevano lo smog «Che cos'è lo smog?»

«E... viene da una galassia lontana?», chiese una super-nova.




«No, rispose la cometa».

«È un prodotto delle industrie degli uomini e dei loro viaggi terrestri e aerei».

«La terra sta diventando una enorme ciminiera».

«E gli uomini sanno benissimo che lo smog è dannoso alla loro salute e a quella dei loro figli, ma non fanno nulla per eliminarlo».




«Questione di soldi».

«Quelli laggiù», continuò la cometa, «non fanno che affannarsi a guadagnare soldi e a spenderli come forsennati».

«Ma non sono contenti, perché hanno dimenticato una cosa importante».




«Quale?», chiesero le stelle.

E l'eco ripeté ancora: «Quale?.. ale...ale....»



«Il segreto di essere felici con poco», rispose la cometa.

«E non fanno che arricchire, spesso a scapito di altri meno fortunati che, a causa della loro avidità, diventano sempre più poveri».

E sospirò scuotendo ancora la bella chioma luminosa che lasciò cadere altri frammenti di luce.



Ci fu un grande silenzio tra le stelle.

Poi, una di esse, concluse: «Secondo me, Iddio ha creato le stelle per rendere più belle le notti degli uomini». 




«Ma essi lo hanno dimenticato perché non guardano più il cielo».






(dal web)







21 gennaio 2014

Vestivamo alla marinara









Nel primo ‘900 le signore al mare non si spogliavano, ma si limitavano a cambiare abito, sostituendo pizzi e crinoline con vezzi marinari… il costume era infatti un castigatissimo abito blu rifinito di bianco e provvisto spesso di mutandoni in tinta.



Le donne si facevano il bagno al riparo da sguardi indiscreti, e il passaggio dalla cabina ai flutti del mare era assicurato da un complicato sistema di botole e palafitte.

E comunque, all’uscita dall’acqua, le signore si coprivano precipitosamente con ampi accappatoi.




E i maschietti?

Anche per loro libertà di denudarsi... dovevano coprirsi con una improbabile calzamaglia, anch'essa a strisce marinare, che scendeva fino alle ginocchia, se non alle caviglie.



Chissà che effetto faceva buttarsi in acqua con tutta quella roba addosso, che da bagnata doveva pesare un sacco…

Ma tant’è… la gioia del tuffo ha dovuto lottare per decenni con il pudore, e il costume da bagno ha dovuto attendere per affacciarsi timidamente all’orizzonte.



Negli anni ’30, le donne riuscirono a scoprire le gambe, mettendosi i primi costumi di lana.

Era finalmente arrivata la moda dei bagni di sole, considerati necessari per mantenersi in salute, e il pudore cominciava a perdere terreno.

Dopo il bagno, era d’obbligo cambiarsi, e le signore indossavano prendisole in maglia di cotone leggero, con un accenno di schiena nuda.




La vera rivoluzione, però arrivò dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’invenzione del bikini, creato da uno stilista francese che, per sottolineare l’esplosività della sua invenzione, lo chiamò come l’atollo dove era scoppiata una delle prime bombe nucleari.

L’ombelico aveva finalmente conquistato il suo posto al sole.



Intendiamoci, di ombelichi se ne vedevano, giusto tra le dive americane, perché nelle spiagge italiane degli Anni ’50 impazzavano i costumi interi, di rigido lastex, intervallati da prendisole di stoffa irti di stecche che comprimevano le opulenze mediterranee e magari finivano con una bella gonnellina arricciata copri-cosce.



Negli Anni ’60, con il miracolo economico, i bikini cominciarono a rimpicciolirsi, e le fortunate fanciulle a ventre piatto sfoggiavano due pezzi a quadretti rosa con reggiseno a balconcino, in pieno stile Brigitte Bardot, mentre quelle più grassottelle continuavano a portare il costume intero.



E i costumi degli uomini?

I maschietti si erano liberati delle calzamaglie già negli Anni ’30, quando avevano cominciato ad indossare dei costumi di lana che arrivavano fino alla vita, e lasciavano il torso libero.



Con gli Anni ’70, i bikini diventarono piccolissimi… due triangoli di tela per reggiseno e un piccolo slip con laccetti sui fianchi.

Ma la voglia di libertà delle donne era ormai scatenata, e anche quel minuscolo reggiseno spesso spariva… era l’ora del monokini, uno slip e basta.


E i ragazzi non sapevano più dove guardare… 
una vera rivoluzione…










5 gennaio 2014

Befana 2014










Attenzione!!!




Avviso urgente per tutte le befane!!! 




Verificate di essere pronte per la partenza…
prendete la scopa dal ripostiglio...
rispolverate  il  sacco…
sciallino sulle spalle... 

1… 
2… 
3... 

pronte partenza...
VIA!!! 




Auguri colleghe!!!













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…E sono tua....
Come quando per gioco
mi tieni nel cerchio di fuoco,
Stringendolo lentamente
fino a rendermi meravigliosamente
tua...

E sono tua....
nell’ebbrezza dei tuoi desideri
e della tua passione....
La stessa passione che dà
un significato in più
ad ogni volta che ti dico
che ti amo...
ad ogni volta che ti dico
che ti voglio...


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