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Beh... la premessa è... i ladri nn possono rubare l'amore... ma spesso l'amore rende ladri... Cercate di vivere la vita e goderne della sua felicità... e poi... se vi stuzzica la curiosità... seguitemi!!!

26 marzo 2010

Vita










Ho partecipato al

primo concorso di poesia "Ermes"

in memoria di Alfio Petralia,

giovane autore di talento,

scomparso a soli 23 anni il 10/12/1997.


Il tema proposto "la speranza".


Nella fase selettiva della commissione

del 14 febbraio 2010...

per la qualificazione alla semifinale...

la mia poesia non è stata ammessa...

e per chi non l'avesse letta ve la propongo...








Vita



Tra le rocce

scende copiosa acqua cristallina...

evapora...

e nel cielo...

nasce e si delinea

in un gioco di luci e colori...

un armonico arcobaleno...


Le sue sfumature infinite

e la sua bellezza attrae

qualsiasi sguardo...

come una calamita...

ogni creatura ne vive l’essenza...


Si sprigionano profumi...

e suoni

come il dolce canto dell’usignolo...


D’un tratto tutto scompare...

luci...

colori e forme...

tutto si assopisce...

anche i suoni...


E si affaccia nel silenzio...

con il suo instancabile ondeggiare

il canto del mare...


per unirsi

in un enorme abbraccio...

di un bambino che cresce

con la voglia...


di cambiare il mondo




°°°°°




Ringrazio Stella del blog (Poesie in Vetrina)

per avermi invitata a partecipare









21 marzo 2010

Primavera









La primavera

è la festa della natura...

dolce ma capricciosa...

bella ma volubile...





E’ imprevedibile...

con i suoi giorni di pioggia

alternati a schiarite...


e il vento improvviso...

i temporali

e le nuvole

a solcare il cielo...


La primavera

ci regala i colori

non più malinconici...

ma quelli

del ritorno all'esistenza


allegri...

sensuali...

i rosa e i gialli...

i viola e gli arancioni...


uno splendore di prati

inondati da fiori...

alberi in festa

a salutare il mattino...


La primavera

è la musica perfetta

che torna a riempire...


con le sue canzoni...

la vita...








19 marzo 2010

Festa del papà 2010












Come è difficile

contenere in poche parole

tutti i sentimenti che provo...




Ricordo quando ero bambina

stretta tra le tue braccia

mi sentivo protetta da un gigante...




forte e coraggioso...

con gli occhi grandi

e il viso dolce...

talvolta avevo timore di te...

ma poi crescendo...




capii che eri un gigante buono...

passò la paura

e ti amai con tutto il mio cuore...


Ora quel gigante vive sempre con me

anche se non c’è più...




Ti sento vicino

in un impalpabile abbraccio

e il tuo pensiero

mi accompagna

ogni giorno della mia vita!!!





Auguri papà!!!





Oggi si festeggia San Giuseppe

e la festa del papà




Doppi auguri

a tutti i papà

e a chi il suo nome è Giuseppe








15 marzo 2010

Oltre









Freddo e triste è il mio cuore

ricerca sempre il tuo calore...





Oltre lo spazio

ed il tempo...

come un’altalena

di sensazioni...


illusioni...

delusioni

e malinconia...

mi ritrovo a pensarti


Ascolto il canto...

sento il suono della musica...

mi adagio nel sogno

che prende forma...


Oltre il buio e la luce...

riaffiori nella mia mente...

mi arrendo al desiderio...


e mi lascio cullare dalle note...

come un’onda

che s'infrange sugli scogli...


E’ dolce pensare

che incidi sulla mia pelle...

la voglia


di tingere la mia notte













11 marzo 2010

Giochi










“Uno, due, tre, regina!!!” (o stella).

E il bambino si voltava di scatto per beccare qualche compagno ancora in movimento, e se qualcuno di loro era stato troppo lento a fare il passo in avanti e non si era ancora immobilizzato, zac, toccava a lui sostituirlo.





Giochi del ‘900, giochi di strada, giochi di generazioni di bambini senza la mamma tv, che appena finivano i compiti scendevano in cortile e vivevano tutte le avventure del mondo: acchiapparella, mosca cieca, campana e gare di battimuro con i tappi delle bottiglie di aranciata.


Si giocava con tutto: tappi, ma anche biglie, figurine, palle di stracci, e se c’era qualche bambino ingegnoso si costruivano sbilenchi carretti con vecchie tavole e ruote di carrozzine dismesse.


Nelle città c’erano grandi marciapiedi ancora a disposizione dei pedoni, destinati a sparire nei decenni successivi perché divorati dalle strade sempre più trafficate.

Su quei marciapiedi la gente viveva, le signore chiacchieravano, i nonni sonnecchiavano, seduti sulle panchine, e i bambini scorazzavano felici.


E poi c’erano i cortili, vere regge all’aperto per i bambini.

Forse i cespugli delle piante erano un pò spennacchiati, le aiuole lasciavano a desiderare, ma per i bambini quello spazio era sacro, almeno finchè non arrivava il portiere, che li cacciava via se facevano troppo chiasso...


E i giocattoli?

Fino all’avvento della plastica i giocattoli erano divisi in due categorie: c’erano i giocattoli dei bambini ricchi, bellissimi, fatti di legno, porcellana, cuoio e altri materiali pregiati, e c’erano i giocattoli dei bambini poveri, fatti praticamente di stracci.


Nelle case ricche e alto-borghesi la stanza dei bambini era grande e spaziosa, e c’era tutto il posto per la collezione di bambole di biscuit, con le gote rosee e gli occhi vitrei, per gli orsacchiotti di vera pelliccia, per i carillon dipinti a mano e i salotti in miniatura rivestiti di raso e tulle.


Sul pavimento veniva montato ogni tanto un grande circuito di binari per far correre il trenino di legno, che attraversava sbuffando villaggi di casette lucide di vernice, passava sotto i ponticelli e arrivava alla bella stazione, ricostruita nei minimi particolari.

I bambini poveri si dovevano arrangiare, quei giocattoli erano costosissimi e i loro genitori non potevano permetterseli.


Così, le bambine giocavano con pupazzette fatte con pezzi di stoffa riempiti di segatura, e i maschi si costruivano rudimentali fucili con pezzi di legno o palle da football fatte di stracci.

Ma non se la prendevano molto: c’erano un sacco di giochi che non richiedevano giocattoli...


bastava la loro fantasia e la voglia di sfrenarsi...








8 marzo 2010

Festa della Donna 2010













Tutti sanno che la festa della donna è caratterizzata dal fiore della mimosa.

Il fiore è stato scelto come simbolo fondamentalmente per via della sua fioritura nel periodo di marzo... dunque in tempo per essere regalato a tutte le donne che vogliono festeggiare l’8 marzo.






Il simpatico fiore dalle palline morbide e gialle contraddistingue e simboleggia da decenni l’importante ricorrenza... spesso ormai banalizzata in una semplice uscita con le amiche anziché ricordare il memorandum storico che ha portato all’origine della festa delle donne.


E augurandovi una buona festività vi lascio con questi splendidi versi di Concetta Memoli


Essere donna


È come essere mare
Infranger sugli scogli
la malinconia
tender la mano verso
approdi sicuri

Scrutare l’orizzonte
e il volo dei gabbiani
e il loro folle grido

E’come essere terra
calpestare gli odiati
ricordi
rotolarsi nella polvere
per annientare
il dolore
e rinascere

È come essere aria
trasparente nell’animo
sollievo e leggerezza
per librarsi nel vento
e sognare

E’ come essere fuoco
vivere le ire della passione
cogliere i lampi dell’amore
il calore di una vita

E’ ascoltarsi dentro
saper cogliere uno sguardo
stringere una mano
sorridere, piangere

Essere donna è
saper dove poggiare il capo
cullare una speranza
e scrutare l’orizzonte
infinito


(Concetta Memoli)









E concludo ricordandovi...

la donna sà...

se solo vuole sapere... sà!!!




Per tutte le donne...

nell’altro blog “Lo Scrigno dei Tesori”

c’è qualcuno che vi aspetta

per donarvi un ramoscello di mimosa...

affrettatevi...




AUGURISSIMI













5 marzo 2010

Salsa










La Salsa è nata a Cuba dal Son a metà degli anni '60 sia come musica che come ballo, ed emigrò insieme al popolo cubano circa dieci anni dopo negli Stati Uniti, precisamente a New York, dove ebbe enorme successo, ed in seguito in tutta l'America Latina: Puerto Rico, Panama, Venezuela, Colombia...




Tutti i migliori musicisti andarono a New York per apprendere questo ritmo che per loro era totalmente nuovo.

Fu creato per la gioventù cubana, che necessitavano muoversi più velocemente e liberamente, mantenendo la tradizione caratteristica del Son.


Cioè all'accelerazione della musica e al numero di figure libere senza tralasciare il significato, lo stile e la tradizione del ballo che si sono mantenuti di generazione in generazione.

Ballando Salsa singolarmente si possono eseguire passi differenti, stimolati dalla musica al ritmo della Conga o al ritmo Afro.


Pur esistendo sequenze di movimenti predefinite, chiamate figure o coreografie, la concatenazione di queste l'una all'altra è basata sull'improvvisazione; sta quindi alla fantasia dei ballerini costruire i vari passi di danza durante tutto l'arco del brano.


Nella Salsa tutti gli accenti musicali vanno interpretati con ogni parte del corpo.

Infatti l'uomo, mediante il linguaggio corporeo, comunica alla donna i vari spostamenti, giostrando opportunamente le varie pressioni con la mano destra sulla parte alta della schiena, sotto la scapola sinistra della donna, o alzando e abbassando le braccia, e imprimendo movimenti di rotazione.


Nella salsa da strada, ovvero quella propria dei paesi caraibici, ritroviamo infatti un modo di ballare legato all'improvvisazione estemporanea, a volte poco coreografico, e improntato soprattutto nei movimenti corporei effettuati in perfetta sintonia con il partner.


La Salsa viene suonata da un orchestra che, oltre ai tradizionali strumenti, impiega anche fiati, chitarre elettriche, piano e batteria.

Viene ballata su tre movimenti rispettandone un quarto come pausa.

In diversi casi questo quarto movimento viene chiamato "Step".


In realtà lo step è solamente il battito di un piede o dell'altro senza portare il peso del corpo (tap), per poi ripartire con lo stesso piede eseguendo una eventuale base.


Ma guardiamo in cosa consiste...












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…E sono tua....
Come quando per gioco
mi tieni nel cerchio di fuoco,
Stringendolo lentamente
fino a rendermi meravigliosamente
tua...

E sono tua....
nell’ebbrezza dei tuoi desideri
e della tua passione....
La stessa passione che dà
un significato in più
ad ogni volta che ti dico
che ti amo...
ad ogni volta che ti dico
che ti voglio...


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